- Pacchetto
Intonaco Termico di Sughero e Cocciopesto Rosso - KIT 0.22 mc
Kit per Intonaco Termico di Sughero Calce e Cocciopesto Rosso - 220 Litri volume conf.
Kit di materiali per la miscelazione in cantiere di un intonaco di calce e cocciopesto:
- Grassello di calce stagionato 12 mesi
- Sughero granulato sacco da 125 L.
- Polvere di cocciopesto rosso
KIT PER INTONACO AL COCCIOPESTO ROSSO
La malta per intonaco di calce e cocciopesto è un prodotto genuino composto di soli componenti naturali .
L'intonaco di calce e cocciopesto è idoneo sia per gli interni che per gli esterni, conferisce salubrità agli ambienti per la struttura macroporosa traspirante.
L'intonaco di calce e cocciopesto ha una buona elasticità e aderisce ottimamente ai supporti.
Ottimo per realizzare intonaci per interni ed esterni. La malta alla calce e cocciopesto miscelata con aggiunta di acqua può essere applicata a mano o a macchina, la colorazione naturale rende esteticamente gradevole l'intonaco senza dover applicare finiture o pitture ulteriori.
L'ottima permeabilità al vapore offre anche una buona funzione deumidificante. La genuinità e semplicità della ricetta rende tale malta-intonaco adatta alle vecchie murature come alla realizzazione di nuovi intonaci.
RESA DEL KIT
Consumo per centimetro di spessore: 15 Kg. di malta al cocciopesto per mq di intonaco in calce e cocciopesto
Circa 11mq per intonaco di spessore 1.5cm
Circa 15mq per intonaco di spessore 1 cm
CONTENUTO DEL KIT
n.2 sacchi di grassello di calce stagionato (kg 25 x 2)
n.3 sacchi di cpolvere di cocciopesto Rosso (kg 25x3)
n.1 sacco di sughero granulato da 125 lt
PERCHE UNIRE LA CALCE E LA POLVERE DI COCCIOPESTO?
Se i Romani con Vitruvio** nel -De architectura- sono stati i primi a scrivere delle qualità sorprendenti di durezza e resistenza all'acqua che raggiunge l'impasto di calce e cocciopesto, sembra però che già i Fenici e gli Israeliti usassero impasti simili di calce, polveri pozzolaniche e cocciopesto.
Se in origine si usava la terra pozzolanica in quanto naturale polvere di terra cotta, oggi si usano polveri di terre cotte artificialmente, come la polvere di cocciopesto contenuta nel Kit.
La silice presente nella polvere di cocciopesto, si combina con la calce formando silicato di calcio che aumenta la resistenza dell intonaco mantenendo una struttura macroporosa che garantisce la traspirabilità dell'intonaco.
Con l'aggiunta di pozzolana o cocciopesto, il grassello di calce aerea acquista così durezza e resistenza all'azione degli agenti esterni senza bisogno di altri leganti come cemento o calce idraulica.
CONSIGLI PER LA MISCELAZIONE DEI COMPONENTI
Versare nella betoniera circa 30 litri di acqua pulita
Versare i 3 sacchi di cocciopesto e far girare 1 minuto
Aggiungere i due sacchi di grassello stagionato
Far girare fino ad ottenere un impasto omogeneo
Aggiungere il sacco di sughero granulato.
Mescolare ancora ed aggiungere se necessario altra acqua fino alla consistenza voluta
MODO DI UTILIZZO COME INTONACO
L'intonaco è applicabile a mano o a macchina. I vecchi supporti eterogenei od irregolari vanno prima regolarizzati utilizzando il medesimo intonaco. I muri devono essere stabili, puliti e inumiditi prima dell'applicazione.
Si consiglia uno spessore massimo di 2 cm per ripresa.
Si deve evitare di ricoprire l'intonaco di calce e cocciopesto con pitture o rivestimenti sintetici impermeabilizzanti in quanto impedirebbero il processo di ricarbonatazione della calce.
FINITURA DELLA SUPERFICIE
IN ESTERNO
Da coprire con Bioart Adesivo/rasante in 2 mani: la prima con rete antifessurazione annegata, la seconda di finitura.
IN INTERNO
Spatolato liscio
Finitura con Rasatura media, liscia o fratazzata.
Finitura con intonachino di calce cocciopesto e sughero
**Marco Vitruvio Pollione nel suo libro, De Architectura scrive: «esiste una specie di polvere chiamata -pozzolana- che per natura possiede qualità straordinarie. Si trova nella Baia di Napoli e nelle terre circostanti il Vesuvio. Questa polvere, mescolata con calce e sabbia rende la muratura talmente stabile che questa indurisce non solo negli edifici normali, ma anche sotto l'acqua»
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